A volte ritornano

Maggio 22, 2007

Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano ha condannato il noto senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri e il boss della mafia di Trapani Vincenzo Virga (che è un boss mafioso molto vicino a Provenzano, arrestato anche lui dopo una lunga latitanza nel 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e omicidio) a 2 anni per ciascuno per tentata estorsione. Siamo alle solite: nessun organo di informazione (chissà in che modo sarebbe stata data) ha osato riportare la notizia (a parte blog e organi di controinformazione), se non l’Ansa (“Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”…roba che uno pensa che il reato sia la sponsorizzazione) e la Reuters (che definisce Virga “uomo d’affari”…). C’è un altro problema: Dell’Utri è anche condannato a 9 anni con la gravissima accusa di “concorso esterno in associazione mafiosa”…ma non solo. E’ un collezionista di reati, perfetto per il Parlamento; più violi la legge più fai carriera e più diventi un idolo. Il messaggio che passa è “fottiamoci della legge, usate la Costituzione per pulire il bagno anche voi”.

In merito all’ultima condanna esiste una sentenza, che se letta fa accaponare la pelle. Ma i fatti? Chi li conosce? Ancora una volta ci viene in soccorso Marco Travaglio, fortunatamente (per inciso: in teoria lui fa semplicemente il giornalista, si comporta come ogni reporter dovrebbe, ma di questi tempi uno come lui è una pura rarità; speriamo non smetta mai):

Nel 1990 il presidente della Pallacanestro Trapani, Vincenzo Garraffa, medico e futuro deputato del Pri, cerca uno sponsor per la sua squadra, neopromossa in serie A2. Publitalia, la concessionaria Fininvest presieduta da Dell’Utri, lo mette in contatto con la Dreher-Heineken. Si firma il contratto: per 1 miliardo e mezzo di lire, i giocatori esibiranno sulle magliette il logo della “Birra Messina”, marchio italiano della multinazionale tedesca. Garraffa paga la provvigione a Publitalia: 170 milioni. Ma due funzionari della concessionaria berlusconiana battono cassa e pretendono da lui altri 530 milioni, in nero. […] Garraffa rifiuta e, ai primi del ’92, incontra Dell’Utri a Milano. Gli spiega di non disporre di fondi neri e di non poter pagare senza fattura. Dell’Utri – come denuncerà Garraffa – lo minaccia: “Ci pensi, abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare”. Garraffa non paga. E, qualche settimana dopo, riceve nell’ospedale di cui è primario una visita indimenticabile: quella del capomafia Vincenzo Virga, scortato da un guardaspalle. Virga è di poche parole: “Sono stato incaricato da Marcello Dell’Utri e da altri amici di vedere come è possibile risolvere il problema di Publitalia”. Garraffa ribatte: “Senza fattura, non intendo pagare”. E Virga: “Capisco, riferirò. Se ci sono novità, la verrò a trovare…”.
L’anno seguente la Pallacanestro Trapani, nonostante i successi sul campo, non trova più uno sponsor. Garraffa s’inventa un’autosponsorizzazione antimafia, ovviamente gratuita, con lo slogan “L’Altra Sicilia”. Che gli porta fortuna: la squadra viene promossa in serie A. Maurizio Costanzo invita lui e i suoi giocatori a parlarne al “Costanzo Show”, su Canale5. Ma poi, all’ultimo momento, cambia idea e disdice l’invito. Garraffa ci vede lo zampino di Dell’Utri. E denuncia tutto ai magistrati di Palermo. Che trasmettono gli atti, per competenza, al Tribunale di Milano. Qui Dell’Utri e Virga vengono condannati per tentata estorsione aggravata a 2 anni a testa. L’altro giorno, la Corte d’appello ha confermato le condanne.

Daniele Luttazzi, che finalmente si è deciso ad aggiornare il suo blog un po’ più frequentemente, ci aveva avvisato ancora una volta su questa coltre di disinformazione: Dell’Utri infatti è stato recentemente ospite alla trasmissione di Daria Bignardi “Le Invasioni Barbariche” su La7 e la conduttrice ha subito esordito con un “Non parliamo dei suoi processi”.

Forse perchè ci sarebbe troppo da dire e una trasmissione non basterebbe.

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