Un’emozione che cresce piano piano

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Bello, semplice, giovane e funzionale. E per uno smanettone come me anche abbastanza intuitivo. Parlo del mio nuovo Macbook; finalmente infatti ho usufruito anche io dei 200 euro di sconto statale per i precari e ho seguito il consiglio di molte persone che ancora ora mi danno una mano ad abituarmi ad altri usi rispetto a Win. Mi sono così convertito anche io a Mac e devo ammettere che è l’idea di fondo che trasmette, l’esperienza in sé che risulta proprio diversa. Per questo non sono pentito dell’acquisto, che probabilmente non avrei fatto senza lo sconto, ma anzi sono felice di aver fatto questa scelta, anche perché Vista proprio non mi andava giù. E per 200 euro in più di un pc acquistate un prodotto in cui nulla è lasciato al caso: basti pensare ad esempio all’alimentatore magnetico anti-inciampamenti, agli accorgimenti sullo spinotto per avvolgere il filo, alla semplicità di sostituzione della ram a prova di niubbo e a tante altre cose che in un pc difficilmente avevo trovato; certo, si paga anche il design, ma nel tempo avrà più valore.

Ora quindi mi manca solo da imparare le mille mila funzionalità che offre il mio macbook in un paio di settimane, un gioco da ragazzi insomma (scherzo)… Lo dico con una punta di rosichio perché Windows lo conosco praticamente come le mie tasche visto che è dai tempi di Windows 3.1 che ci smanetto sopra: ne ho fatte di tutti i colori con l’os di Bill, che comunque non abbandonerò sul pc fisso che mi sono montato, come sempre con tanto orgoglio, da solo (odio i jumpers delle motherboard). Insomma, non poter sfruttare da subito ogni chiccheria leopardiana mi rende un po’ inquieto, ma recupererò. Per farvi capire l’emozione che provo nello scrivere il primo post col nuovo Mac vi fornirò alcuni esempi alla portata di tutti.È come quando ti compri per la prima volta qualcosa tutto tuo che ti sei sudato, qualcosa di materiale che però hai valutato bene, un centinaio di volte. È come quando hai usato per la prima volta un mouse e hai usato paint su win 3.1 per fare un disegno astratto, probabilmente inguardabile. È come quando porti fuori quella lei che ti ha tenuto sulle spine per non so quanto tempo e quella sera piove di brutto, non c’è posto al ristorante..ma va bene lo stesso. È come quando hai visto la prima schermata blu su win. È come quando guidi per la prima volta da solo dopo che hai preso la patente. È come quando…me lo direte voi cosa ha significato la vostra prima volta con il vostro pc.

E ora prego, tiratemi fuori un nome come tradizione comanda. Grazie.

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9 Responses to Un’emozione che cresce piano piano

  1. Davide Salerno ha detto:

    I nomi li lascio tirar fuoria chi ha più fantasia.

    Comunque vai tranquillo che dopo 5 minuti saprai fare più cose con Leopard che dopo anni di (dis)utilizzo di Winzozz. Vedrai che presto ti verrà l’orticaria quando lavorerai sul fisso…

    In bocca al lupo per la nuova avventura e se hai bisogno non c’è che da fare un fischio

  2. Giovanni ha detto:

    La differenza tra un mac e un pc?

    Immagina di uscire con una ragazza bruttina e trasandata. E poi immagina di uscire con una donna bellissima.
    Immagina di portartele entrambe a letto.
    Probabilmente avranno grosso modo le stesse funzionalità. Però con quella bellissima, è diverso.

  3. anonimo italiano ha detto:

    Grazie dei credits 🙂

    Per il nome suggerirei mario 😀
    Il mio primo pc fu un commodore, e a quei tempi era un miracolo dell’elettronica, ma ero troppo piccolo per poterlo apprezzare a fondo. Ce l’ho ancora e se non avesse il trasformatore rotto penso che funzionerebbe ancora. Del mio primo windows ricordo che passai i primi due mesi a formattare e riformattare.
    La vera emozione, il colpo di fulmine fu per il mio primo linux. 🙂

  4. xlthlx ha detto:

    maschile o femminile? [no, non chiedere perche’ sono sveglia a quest’ora…]

  5. sonounprecario ha detto:

    @Davide
    Grazie per la disponibilità e…crepi il lupo 😛

    @Giovanni
    Vedrò di portarmi a letto una ragazza bellissima questa settimana, così ti saprò dire… Ma poi dici che lei mi farà cliccare sul…suo dock? 😉

    @Anonimo Ita
    No, Mario è troppo scontato. Io addirittura ricordo il sinclair di mio padre (che ha ancora!) che andava a cassette…una volta sì e 10 no. Il gioco preferito era “Orazio va a sciare”, una chicca storica. Fantastico.

    @xlthlx
    Perché sei sveglia alle 4 del mattino, eh lussuriosa? 😛
    [comunqe maschile, così gli faccio conoscere qualche bella tastiera da rimorchiare 🙂 ]

  6. Giovanni ha detto:

    “Cliccare sul suo dock” non si può proprio sentire! 😀

  7. xlthlx ha detto:

    …lussuriosa? 0_0
    ok, maschile: marvin.

  8. sonounprecario ha detto:

    @Giovanni
    …preferisci forse cliccare sulla “barra degli strumenti” 😛

    @xlthlx
    Già hai centrato il genere, il nome non è male, ma tu che li conosci…sparane altri 😆

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